Originario del territorio bresciano, ma diffuso anche nelle province di Bergamo, Verona, Mantova e Cremona, lo spiedo bresciano è un antico piatto tipico della cultura venatoria a base di carne; in particolare di carne da cacciagione e di animali da cortile.
Altri ingredienti previsti dalla ricetta originale dello spiedo sono il burro di origine animale.
La spiedatura inizia quando i pezzi di carne (detti anche “prese”)
vengono infilzati su lunghi spiedi (o “schidoni”, o detti “bracoi” in
dialetto bresciano) alternandoli uno ad uno ed interponendo qualche foglia di salvia tra un pezzo di carne e l’altro.
Talvolta, su ogni schidone può venire infilzata anche qualche patata tagliata a fette di circa 1cm di altezza.
Ogni “spada” deve essere riempita con le prese di carni diverse disposte nel medesimo ordine, avendo cura di posizionare i pezzi di carne più compatta di fianco a pezzi di carne grassa.
La ricetta dello spiedo bresciano prevede una cottura a fuoco lento che dura dalle 4 alle 6 ore.
La carne che cuoce rappresenta il global food per eccellenza, indifferente a frontiere e razze, confessioni religiose e conto in banca. Basta che si sparga nell’aria un certo profumino e siamo tutti lì davanti alla tavola.
L’Italia è quel paese in cui ogni festa è buona per fare uno Spiedo
Tra sacchi di carbonella, tavolette accendi-facile, quotidiani appallottolati, vassoi in bilico su tavolini improvvisati, chi troviamo al posto di comando? L’uomo, inevitabilmente.
Non esiste evento più in linea con l’idea dello “stare insieme mangiando” che il partecipare a un piatto di Spiedo.
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